Le PillolApp di CoVstat_IT sono brevi spiegazioni pensate come bussole di orientamento nel complesso mondo delle tecnologie digitali applicate alla lotta al coronavirus, come l’app Immuni proposta dal Governo.
Il contact tracing “tradizionale” attuato dagli investigatori epidemiologici, oltre alle lunghe tempistiche di lavoro e al costo elevato del personale specializzato, presenta lo svantaggio dell’impossibilità pratica di tracciamento dei contatti di persone infette quando il contatto ha avuto luogo in assembramenti (fiere, eventi sportivi, ecc.)
Grazie all’efficienza delle tecnologie informatiche incorporate nei dispositivi mobile, il digital contact tracing può ovviare a molti di questi limiti, introducendo però problematiche di carattere tecnico e dilemmi di tipo etico.

Si stima che, affinché risulti efficace, un sistema di digital contact tracing debba essere in uso presso almeno il 60% della popolazione, una percentuale difficile da raggiungere in caso d’installazione volontaria (non obbligatoria per legge).
Un altro problema di carattere tecnico è legato ai falsi positivi dovuti all’imprecisione di misurazione della distanze tra persone da parte della tecnologia Bluetooth a causa dell’interferenza di oggetti, dell’orientamento relativo dei dispositivi, ecc.
I dilemmi di tipo etico, riguardano, invece, il livello di privacy delle applicazioni di digital contact tracing, ovvero:
- quali e quanti dati vengono raccolti;
- le modalità di elaborazione dei dati stessi.
I dati raccolti, infatti, potrebbero essere sensibili (es. età e genere) e/o avere valore economico (es. per applicazioni di telemedicina e modelli attuariali).
Strettamente connessa alla questione della riservatezza dei dati è la preoccupazione da parte di gruppi di attivisti e accademici per i rischi di sorveglianza tecnologica generati dall’adozione di massa di sistemi di digital contact tracing.
Gli attivisti per la privacy sottolineano l’importanza della natura temporanea delle misure introdotte e, possibilmente, del rilascio sotto licenze open source di tali applicazioni informatiche, allo scopo di consentirne la verifica pubblica.
I protocolli di privacy-preserving contact tracing sono progettati per evitare i dilemmi di tipo etico, ma da un punto di vista metodologico, vista l’impossibilità teorica per il personale sanitario d’interagire coi contatti del paziente, sarebbe più corretto parlare di exposure notification (avviso di esposizione) piuttosto che di contact tracing.
Prima di sottoporre a disamina proprio i protocolli di encounter detection, nella PillolApp #4 proporremo alcune distinzioni tra le varie tipologie di app anti-coronavirus, non necessariamente dotate di funzioni di digital contact tracing.