Da diverso tempo pubblichiamo i dati regionali. Adesso che siamo entrati, con molte titubanze, nella famosa fase 2, è necessario individuare con la massima precisione le zone a rischio, sia per intervenire in modo puntuale e mirato, sia per decidere su eventuali restrizioni, che non sarebbe il caso di imporre anche a territori meno esposti.
Per questo abbiamo sviluppato un modello su base provinciale (per ora) tenendo conto sia dei dati locali, sia del network di collegamenti tra le diverse province, in modo da valutare quali territori possano finire in prima linea in caso di mancato contenimento. Adesso, più che mai, è necessario prestare attenzione: tocca ai cittadini ma anche, e ancor più alle amministrazioni locali e a quella nazionale.
Info Autore
Ho studiato filosofia alla Sapienza (tesi su Hegel, dottorato su Husserl, qualche pubblicazione qua e là) e, fin dai miei ultimi anni da studente, lavoro nella comunicazione e nell’analisi strategica. Adesso faccio queste cose con Tombolini & Associati, di cui sono socio e partner.
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Ho studiato filosofia alla Sapienza (tesi su Hegel, dottorato su Husserl, qualche pubblicazione qua e là) e, fin dai miei ultimi anni da studente, lavoro nella comunicazione e nell’analisi strategica. Adesso faccio queste cose con Tombolini & Associati, di cui sono socio e partner.