18 maggio 2020, segnatevi questa data

Si comincia oggi

Un po’ perché il 18 maggio sembra essere il fatidico si apre tutto, un po’ perché i reali effetti della pre-apertura del 4 maggio scorso si cominceranno a vedere da oggi, questa è, e sarà, una data di riferimento. Come il grafico di controllo della situazione nazionale che abbiamo chiamato Fase 2 testimonia, siamo nella fascia verde, con i contagi attivi che continuano a diminuire come se il 4 maggio non ci fosse stata nessuna apertura. Naturalmente speriamo che sia così e che continui così, ma non possiamo non ricordare a noi stessi e a tutti che gli effetti di un’eventuale risalita dei contagi sarebbero visibili per l’appunto da oggi in poi, in base alle due settimane di incubazione che il virus ha mostrato di avere, e che proprio da oggi sarà importante monitorare attentamente la situazione.

Anche dell’economia del nostro Paese si può dire che si comincia oggi: il 18 maggio segna la riapertura della maggior parte delle attività commerciali, e un più deciso allentamento delle misure di restrizione della mobilità a cui siamo stati a lungo sottoposti. Come già accaduto nelle prime fasi dell’epidemia riguardo al virus, anche in queste prime fasi della crisi economica la tendenza è, forse inevitabilmente, quella di sottovalutare, di non rendersi conto appieno del reale impatto che quanto accaduto negli ultimi tre mesi ha avuto e soprattutto avrà sull’economia e sul lavoro, per ciascuno di noi.

Il nuovo indicatore di rischio provinciale

In questa fase è importante controllare l’andamento del contagio al livello più locale possibile, compatibilmente coi dati disponibili. E il team statistico di CoVstat_IT, dopo aver ideato e messo in opera il modello di Fase 2, ha sistematizzato i dati disponibili su tutte le province italiane per ricavarne un Indicatore di Rischio Provinciale, una mappa in cui, giorno per giorno, verranno evidenziate le province che si avvicinano o superano la soglia che la Germania sta utilizzando per controllare la situazione nei suoi Landkreise: cessato il lockdown, se in un determinato territorio il numero dei nuovi contagi degli ultimi 7 giorni supera la quota di 50 per ogni 100.000 abitanti, quel territorio, e quello soltanto, viene di nuovo chiuso, perché il focolaio possa essere spento e perché non vengano contagiati i territori circostanti, rischiando la ripresa del contagio ai livelli pre-chiusura. Come si può vedere dalla mappa, l’Italia nord-occidentale, e in particolare la Lombardia, presentano ancora aree a rischio. E addirittura la provincia di Bergamo, secondo gli standard tedeschi, dovrebbe essere sottoposta di nuovo a lockdown, presentando nel corso degli ultimi 7 giorni ben 63 nuovi contagi per ogni 100mila abitanti.

L’App che non arriva, la diatriba tamponi o test sierologici

Della famosa App Immuni non si hanno ancora notizie definite. Il che è tutto dire, visto il punto a cui siamo arrivati. Ciononostante non abbiamo mancato, nel corso della settimana, di completare il mini-ciclo informativo sulle tecnologie di tracciamento digitale che dovrebbe essere alla base dell’annunciatissima, ma a quanto pare ancora di là da venire, app. Magari arriverà. Magari (magari!) l’andamento sarà tale da renderla inutile. Magari applicazioni analoghe potrebbero essere proposte per monitorare i movimenti delle persone ad altri scopi: per questo sarà utile, anche in questo campo, conoscere, sapere come funzionano queste app e come regolarsi circa la loro invasività e legittimità, attraverso la lettura delle due ultime PillolApp App anti-coronavirus e Privacy Preserving Contact Tracing, di Stefano Tombolini. Claudio Cappelli, medico, si dedica a far chiarezza su un altro dei temi su cui, in campo sanitario, anche gli esperti ufficiali sono riusciti a creare una discreta confusione: Fase 2: tamponi o esami del sangue?

Dicevamo… l’economia!

Il tema si farà via via più pressante, ma il rischio che venga trattato solo dal punto di vista globale e dei grandi sistemi – magari interrogando i Big Data sul cui uso e abuso si sofferma Paolo Cervari segnalando la necessità di Una filosofia per i big data – è molto alto. Con esso, molto alto il rischio che i problemi economici vengano sentiti lontani, troppo lontani da noi per riguardarci, fino a che, come accaduto col virus, non verranno a stanarci nelle nostre case, nel concreto della nostra vita quotidiana, scatenando reazioni di paura pericolose per noi e per tutta la comunità.

Le ricette che capita di ascoltare sono tutte orientate a un attendismo alquanto fatalista: cerchiamo di rimanere a galla, a costo di indebitarci, sia come Paese che come famiglie e individui, fino al collo, finché tutto tornerà normale, come prima.
Più volte su CoVstat_IT abbiamo sostenuto come questo preteso normale e questo come prima recavano in se stessi già le premesse di una crisi che l’emergenza COVID-19 ha solo fatto scoppiare e accelerare nei suoi effetti.

Se così è si tratta non di galleggiare e aspettare, ma di darsi da fare facendo scelte ben precise: su cosa investire e su cosa no, e come? Quali innovazioni apportare al modello economico e di sviluppo che ci ha accompagnati fin qui per scongiurare (altro che auspicare!) il rischio di ricadere nella stessa situazione di prima? Su questo Nane Cantatore, avendo messo in luce la necessità di liberarsi da un approccio perennemente emergenziale, pericoloso tanto per la sanità quanto per l’economia e la democrazia, comincia a delineare le aree su cui dovrebbero appuntarsi scelte di politica economica e di strategia imprenditoriale, puntando ambiziosamente a suggerire Come superare un modello in crisi . E su questo stiamo preparando nuovi elementi di conoscenza e di elaborazione quantitativa, che vedranno la luce progressivamente nelle prossime settimane.

La conoscenza ci difende dalla paura.

Info Autore
Senior Partner , Tombolini & Associati
Dirigente d’azienda fino al 1997. L’anno successivo fonda Esperya.com, “bottega online” ante litteram di specialità agro-alimentari. Nel 2006 fonda Simplicissimus Book Farm (ora StreetLib.com), piattaforma per la produzione, distribuzione e vendita di ebook e prodotti di editoria digitale. Nel 2019 fonda con altri tre soci e colleghi la Tombolini & Associati, startup innovativa a vocazione sociale, specializzata nella progettazione e implementazione di soluzioni digitali aperte e sostenibili.
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Senior Partner , Tombolini & Associati
Dirigente d’azienda fino al 1997. L’anno successivo fonda Esperya.com, “bottega online” ante litteram di specialità agro-alimentari. Nel 2006 fonda Simplicissimus Book Farm (ora StreetLib.com), piattaforma per la produzione, distribuzione e vendita di ebook e prodotti di editoria digitale. Nel 2019 fonda con altri tre soci e colleghi la Tombolini & Associati, startup innovativa a vocazione sociale, specializzata nella progettazione e implementazione di soluzioni digitali aperte e sostenibili.

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