L’evoluzione del virus sta seguendo diversi andamenti nelle varie zone del paese.

Per questo motivo stiamo applicando dei modelli di previsione ad hoc, raggruppando le regioni per zona geografica e per similitudine dell’andamento dell’epidemia, adattando il modello utilizzato per la previsione nazionale.

Da questo grafico si osserva la diversa velocità e le diverse dimensioni dell’impatto del virus nelle varie regioni.

Andamento regionale

Trasmissione nelle varie aree

Il numero di riproduzione di base, il cosiddetto R0, segue un andamento simile tra le varie aree della penisola.

Nel grafico viene mostrato l’andamento dell’indice dal momento in cui si è raggiunto un numero significativo d’infetti su cui poterlo calcolare.

Trasmissione nelle varie regioni

L’indice R0 mostra il numero di persone sane potenzialmente contagiate da un individuo infetto.Regioni in cui il parametro R0 registra un valore maggiore di 1 stanno attraversando un fase crescente dei contagi.Al contrario un valore di R0 minore di 1 indica una fase decrescente.

Di seguito  mostriamo le differente situazione dell’epidemia nelle varie regioni d’Italia.

Tasso di saturazione dei posti
di terapia intensiva per regione

La mappa mostra la percentuale di posti di terapia intensiva occupata da soli pazienti con COVID-19, a cui si devono aggiungere i pazienti ricoverati con altre patologie.

Modello di previsione

Il grafico mostra l'effetto positivo delle misure di riduzione dei contatti sociali che, nel tempo, portano ad un appiattimento della curva degli infetti (e di conseguenza dei sintomatici) fino a farla diventare decrescente. I casi reali (pallini rossi) seguono l'andamento dei sintomatici (poiché solo questi vengono sottoposti al tampone di verifica).

Il modello utilizzato è una rivisitazione del SIR (Kermack - McKendrick), che è ritenuto il paradigma di riferimento per la descrizione matematica delle epidemie e utilizzato in questi giorni in tutto il mondo per spiegare le evoluzioni del fenomeno. Questo modello suddivide la popolazione in tre gruppi: i suscettibili (S), ovvero chi non ha contratto il virus (la maggior parte degli italiani!), gli infetti (I), i rimossi (R), ossia la somma di guariti e morti.

Il modello implementato ha un errore medio del 4,5%. Significa che le nostre previsioni si sono discostate di molto poco dalla realtà fino ad ora. 

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